MARCELLO GUASTI (FIRENZE 1924)
E’ nato a Firenze nel 1924, risiede e lavora a Bagno a Ripoli. Ha realizza6to numerose opere pubbliche in Italia e all’estero. Ricordiamo fra le altre quella di Praga, di Soest in Germania, del Lungomare di Pesaro, il Monumento ai tre carabinieri a Fiesole e la Scultura-Fontana a Firenze Certosa
“[…] I materiali spesso chiaramente tecnologici e industriali, e trattati comunque con industriale pulitezza offrono il campo dunque a questo stesso momento immaginativo di trasgressione che trasforma il dato primario in nuove configurazioni psicologicamente insinuanti e a volte anche allarmanti. Si potrebbe parlare di suggestioni tecnologiche vagliate emotivamente, contestate da un bagno di suggestioni inconscie. Tuttavia l’emotività non è mai d’ordine meccanico, non è emozione della macchina né del suo perfetto prodotto, ma è emozione, è trasformazione immaginativa che si serve di suggestioni di pulitezza meccanica, ne mutua in certo modo l’accento linguistico, quasi la pelle più che la sostanza, per un traguardo che p diverso, giacchè insinua nell’ordine della razionalità meccanica altre ragioni, altre motivazioni, ed esattamente motivazioni psicologiche, di risulta interiore, inquietanti, appunto allarmanti, quasi in possibili agguati. L’itinerario immaginativo di Guasti è infatti soprattutto psichico, e si fonda su suggestioni analogiche naturali (come quando le sue sfere hanno accenni di movenze di frutti), oppure persino organiche (come quando sembrano accennare a suggestioni da corpi). Se si esamina il processo elaborativi delle sue sculture su avverte facilmente come il primario, l’elementare geometrico sia il dato da rifondere immaginativamente in una condizione ulteriore e diversa. Tuttavia quest’intervento determinante – che è quello che infine costituisce la vera realtà della proposta plastica di Guasti – avviene secondo un rigore di progettazione che mostra come le pulsioni interiori, le suggestioni analogiche, Guasti giunga a configurarle in termini di una rastremazioni in motici formali precisi, la chiarezza dei quali garantisce loro la stessa forza dell’insinuazione emotiva. […]”
Enrico Crispolti
|