ATTILIO ALFIERI
(LORETO 1904 - MILANO 1992)
ATTILIO ALFIERI: artista precursore
A Piacenza (PC)
dal 27/01/2007 fino al 17/03/2007
Solaria Arte
Via Roma, 99
10,30/12,30 - 16,00/19,30
telefono:0523-305638
fax: 0523-304983
e-mail: info@solariaarte.it
sito: www.solariaarte.it
altre informazioni:
Chiuso la domenica, il lunedì e il giovedì pomeriggio
Questa mostra dedicata ad Attilio Alfieri (Loreto 1904-Milano 1992) contribuisce a farci riscoprire, in un artista poco noto al grande pubblico, intuizioni, tendenze, innovazioni proprie dell’arte astratta e informale a cui egli ha dato vita con notevole anticipo.
Alfieri ha il merito infatti di aver sperimentato nei suoi lavori l’uso di nuovi materiali e tecniche che gli hanno permesso di creare composizioni originali che ancora oggi, a distanza di decenni dalla loro realizzazione, sorprendono per freschezza e attualità.
In mostra troviamo diversi fotocollage su carta costituiti da insolite composizioni monocrome astratto geometriche, realizzate nella prima metà degli anni Trenta con una tecnica allora d’avanguardia, in cui elaborava e sovrapponeva alla fotografia del disegno pellicole fotografiche: ne sono un esempio Composizione, 1933; Progressiva, 1933; la serie Sequenze sovrapposte, 1933; Proiezione, 1934 e l’originale innovativo ritratto dell’aeropittore futurista Cesare Andreoni, 1931. Alcuni di questi fotocollage sono stati inoltre impreziositi dall’artista con ritocchi a tempera sulla foto o sulla pellicola.
Sono presenti in mostra anche interessanti chine su carta come Giroglifici, 1933-39; Personaggio filiforme, 1957, e tecniche miste su tela come Fondale, 1934; Fondale per Fiera di Milano’33, 1932, e Bozzetto parete Terragni-Triennale ’33, 1933, che anticipano la pittura gestuale di Hans Hartung e Roberto Crippa.
Dalla tragica esperienza della seconda guerra mondiale nascono le opere espressioniste astratte come Distruzione (Casa in demolizione), 1941; Un aspetto di Milano bombardata, 1943 e Ambiente strano come me, 1947, che servono all’artista come punto di partenza per la sua ricerca che si sviluppa negli anni ’50-’80 all’insegna della corrente artistica del “naturalismo lombardo”.
Le circa 40 opere in mostra, comprendenti tecniche miste su tela, chine, tempere e fotocollage, datate tra il 1927 e il 1957, rappresentano il periodo più fecondo e creativo di Attilio Alfieri.
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