Jovan Vulic (1951). A otto anni i maestri si disputavano i suoi disegni; a tredici collabora alle illustrazioni in un quotidiano; poco più grande, lui straniero, vince a Venezia il Premio Giovani disegnatori. Sull‘ala di quei lacerti di premesse e promesse vuol diventare pittore. Frequenta il Liceo artistico e l‘Accademia di Belle Arti in quella Roma che l‘ha adottato. Pratica gli studi di pittura di Montanarini e Gentilini e di scultura di Pericle Fazzini, educando così la sua istintiva predisposizione al disegno ed affinando il senso del colore e della composizione, dell‘estetica e della plastica. Sceglie la professione artistica come ragione ed unica fonte di vita. Con previcace insistenza raggiunge quella notorietà che gli permette di fare il pittore a tempo pieno. Lavora a Roma, ove risiede, ma le sue opere sono note in Europa ed oltreoceano. La casa d‘aste FINARTE ha promosso e venduto i suoi quadri fin dal 1996, ottenendo € 2.640 per i 40x50, € 3.300 per i 50x60, € 3.740 per i 50x70. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private, ed importanti gallerie d‘arte quali la Pinacoteca di Roma, l‘Europa di Alcamo, la Bottega d‘arte di Bologna, la Bourbon Gallery di New Orleans, per non dire delle tante altre, trattano i suoi quadri. Instancabile lavoratore, attento a tutto quanto lo circonda e alle novità che l‘evoluzione dell‘arte propone, coltiva sapientemente una personale visione del mondo e scruta con intelligenza l‘anima di quella società che ritrae col gusto di chi, sentendone i problemi, li prospetta con quella sottile ironia che tanto convince. Con garbo e con quell‘umiltà che sono sue doti peculiari attizza i fuochi rutilanti della fantasia e del trasalimento con opere di indiscussa valenza e contemporanea attualità.
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