Lorenzo PIEMONTI (1935)
Lorenzo Piemonti nato in Brianza, a Carate (MI) nel 1935, dove vive nella sua casa di ringhiera, si è imposto all’attenzione della critica nazionale e internazionale per i suoi risultati plastici che traggono dal numero la loro matrice prima e svolgono in progressione tridimensionale, le molteplici variazioni di una sequenza numerica.
L’arte figurativa non è stata estranea all’attività di Piemonti, (ricordiamo il periodo dedicato al soggetto “macchine da cucire”) egli però, a decorrere dalla metà degli anni sessanta, ha inteso muoversi su un percorso, dove la disciplina mentale e il rigore logico, uniti all’abilità manuale, si concentrano in una sintesi di forte impatto visivo e ambientale.
La personalità dell’artista maturata dalla decennale permanenza nella Svizzera centrale, nei contatti con i maestri del concretismo svizzero, si è sviluppata in una direzione estremamente individualizzata, testimoniata dai cromoplastici – cromoplastici MADI’ e dalle recenti accelerazioni. Con un rappresentante del movimento argentino, è fondatore del gruppo MADI’ Italia (materialismo dialettico) presente in mostre personali e di gruppo in Francia, Svizzera, Serbia, USA, Ungheria, Romania, Spagna, ecc.
Durante il periodo svizzero 1965-1975 Piemonti collabora come scultore con la Schlaeppischaufensterfiguren di Zurigo, realizzando modelli per esposizioni di moda, utilizzati da stilisti come: Balenciaga nei musei di Zurigo e Madrid, da Yves Saint Laurent al Metropolitan Museum d’Arte di New York, museo delle arti e della moda al Louvre di Parigi, Armani al Guggenheim di New York, Courege, e altri nelle più importanti metropoli del mondo.
Nel percorso espositivo internazionale: mostra personale al Museo nazionale di Belgrado, dal 2003 è presente con opere di espressione MADI’ al Kilgore Law Center and MADI’ Museum di Dallas-Texas, opere di Piemonti si trovano anche nei musei delle varie città italiane e straniere. La critica ufficiale si è spesso occupata di Lorenzo Piemonti. Dell’opera di Piemonti si sono interessate Viviane Fradkoff e Anita Villa, rispettivamente dell’università di Ginevra e dell’accademia delle belle arti di Brera, che hanno approfondito il suo modo di comunicare nella tesi di laurea.
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