Alvaro Giordano,(Firenze 1913-Milano 1992)
Giovanissimo si trasferisce con la famiglia a Napoli iscrivendosi al liceo e in seguito all‘Accademia di Belle Arti.
Conclude le sue esperienze scolastiche con varie borse di studio e la stima particolare dei suoi insegnanti e maestri:
Carlo Siviero, Pietro Gaudenzi, Eugenio Viti nonchè l‘allora già notissimo Giuseppe Casciaro.
In Giordano rimane da sempre la sua toscanità che sviluppa anche con la stretta amicizia di Primo Conti e le assidue frequentazione di Ardengo Soffici.
Disegnatore e pittore, sotto le armi nel secondo conflitto mondiale, inviato nei luoghi di combattimento.
Frequenta, da commilitone, Remo Brindisi presso la Fortezza da Basso a Firenze.
Esponente della Resistenza partigiana in Toscana, venne catturato dai nazisti, riuscì ad evadere e a proseguire la sua azione da Roma fino alla Liberazione.
Citiamo nel frattempo l‘acquisto nel 1942 un‘opera esposta alla Biennale di Venezia dalla Galleria d‘Arte Moderna "Valle Giulia" di Roma.
Nel 1952 come "Artista invitato" partecipa alla VI° Quadriennale d‘Arte di Roma.
Nel 1957 è invitato al Premio Spoleto, sempre nel 1957 al Premio Ischia.
Nel 1959 partecipa alla VIII° Quadriennale di Roma e al Premio Porto di Napoli.
Si trasferisce a Milano nel 1963 nella capitale italiana dell‘Arte Moderna.
Ricordiamo, oltre le molte personali in Italia e all‘estero, la Mostra regionale Lombarda a Palazzo Reale di Milano (1965), la Mostra della Resistenza alla Civica
Galleria d‘Arte Moderna di Milano (1965), la Biennale di Montecarlo (1974), "Artisti italiani a Londra" (1975), il Gran Premio Montecarlo (1976 e 1978), la Rassegna d‘Arte in
Lussemburgo (1976), la Mostra al Palais dell‘Unesco a Parigi (1977), la Mostra d‘Arte Sacra a Cracovia (1979), il Salone Europeo d‘Autunno a Malta (1980), l‘ "Art Expò" a New
York (1982), "Artisti italiani" al Coliseum di New York (1983), "Disegno e grafica contemporanea" al Paris Foyer International (1987),
" Primo Conti e Alvaro Giordano: due generazioni di pittura magistrale sull‘Arno " presso il Centro "Cultura e Costume" di via Manzoni a Milano (1989); ecc.
Hanno scritto di lui:
Costanza Lorenzetti, Domenico Spinosa, Gioseppe Paoletta, Salvatore Ciccone, Carlo Barbieri, Alfredo Schettini, Ignazio Mormino, Piero Girace, Alberto Macchiavello,
Mario Perazzi, Luciano Moia, Dino Tedesco, Alberico Sala, ecc.
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