MARIA MICOZZI Maria Micozzi nasce a Tolentino (MC) nelle Marche. Per scelte familiari non frequenta scuole d‘arte anche se le sue disposizioni creative sono evidenti precocemente. I suoi studi sono di formazione classica e scientifica ai quali si sono aggiunti poi quelli in psicanalisi ed in epistemologia in ambito filosofico. Sempre molto legata alla pittura ed alla scultura si è dedicata totalmente all‘attività artistica a partire dal 1985 fondendo una qualità e raffinatezza pittorica esemplata sulla grande tradizione rinascimentale, da Leonardo a Michelangelo, con la sperimentazione di inedite soluzioni tecnico-formali (ideazione di nuovi supporti come i quadriscultura, opere bifacciali, assemblaggi di più tele e cornici con utilizzo di materiali poveri come lo spago) affini allo spirito delle avanguardie artistiche contemporanee di indirizzo concettuale. Questo suo personale percorso artistico, non etichettabile né riconducibile ad alcuna scuola o corrente, viene immediatamente notato e seguito con interesse critico da Pierre Restany, teorico negli anni ‘60 del movimento artistico "Noveau Realisme", che interviene personalmente nel 1986 a presentare una mostra di Maria Micozzi a Milano. Dopo una sua partecipazione all‘ Expo di New York nel 1987, l‘artista marchigiana inizia una intensa attività espositiva con mostre a Monaco, Stoccarda, Beyreuth in Germania, ad Ascona in Svizzera, presso il Ministero della Cultura di Madrid ed al Goethe Institute con la galleria "L‘Ariete" di Bologna. Nella sua opera, orientata ad una visione sistemica e strutturale del mondo, la dimensione fantastica scaturisce dalla complessità labirintica delle infinite relazioni possibili, geometrico- matematiche, mnestiche o simboliche, tra gli elementi di un Tutto che è la Grande Madre, la Natura-Cosmo rappresentata da opulenti ventri e corpi acefali femminili, emblematici nella ricerca pittorica di Maria Micozzi. In questo suo anelito alla totalità si svuotano di senso le rigide contrapposizioni tra figurazione ed astrazione, razionale ed irrazionale, mente e corpo attraverso la ricomposizione e "ricucitura" di frammenti di realtà delineando così nuove connessioni e relazioni ma anche nuove modalità di rappresentazione che ridefiniscano il nostro essere nel mondo. Nell‘ultimo decennio sono da menzionare le mostre a Francoforte (1994), a Miami in U. S:A.(1995) ed a New York presso l‘Istituto Italiano di Cultura (2001), nonché le personali itineranti a tema come "La Seduzione- Ossessione e paura nei trattati degli inquisitori" (1997) , "La disperatissima sete- 8 píèces per Giacomo Leopardi" a Recanati con il patrocinio della Regione Marche.(1998) e "Maria Micozzi o il mistero del corpo" per la Fondazione Umberto Mastroianni (2003).
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