GIUSEPPE MIGNECO È NATO IL 9 FEBBRAIO 1908 A MESSINA DOVE HA CONSEGUITO LA MATURITÀ CLASSICA PRIMA DI TRASFERIRSI NEL 1931 A MILANO PER FREQUENTARE LA FACOLTÀ DI MEDICINA. MA L‘ATTIVITÀ DI ILLUSTRATORE PER IL CORRIERE DEI PICCOLI E NEL ‘34 L‘INCONTRO CON BENIAMINO JOPPOLO CHE LO INTRODUSSE NELLA CERCHIA DEGLI ARTISTI DI CORRENTE, LO CONVINSERO PRESTO AD ABBANDONARE GLI STUDI PER DEDICARSI ALLA PITTURA. ED È NELL‘AMBITO DI CORRENTE, ACCANTO A BIROLLI, SASSU, DE GRADA E TRECCANI, CHE MATURA NEGLI ANNI ‘40 E ‘50 LA SUA OPERA.
DOPO UNA PRIMA PERSONALE ALLA GALLERIA CAIROLA DI GENOVA NEL 1940, MIGNECO ESPONE NEL ‘42 ALLA GALLERIA DELLA SPIGA A MILANO E NELLO STESSO ANNO PARTECIPA AL PREMIO BERGAMO.
INIZIALMENTE ORIENTATA A UN ESPRESSIONISMO FORTEMENTE INFLUENZATO DA VAN GOGH, LA SUA OPERA SI È SEMPRE PIÙ INSERITA NEL DOPOGUERRA NEL SOLCO DEL REALISMO SOCIALE DI CORRENTE. AL MOVIMENTO REALISTA MIGNECO HA ADERITO GIÀ NEL ‘50 CON LA PARTECIPAZIONE ALLA COLLETTIVA DICIOTTO PITTORI ALLA GALLERIA BERGAMINI DI MILANO CHE NE È STATO IL BATTESIMO.
IL SUO REALISMO, TUTTAVIA, È APPARSO FIN DALL‘INIZIO CARATTERIZZATO DALL‘INFLUSSO DEL MURALISMO MESSICANO, INTERPRETATO CON UNA PIÙ RIGIDA E TAGLIENTE LINEARITÀ CHE FA DI MIGNECO UN "INTAGLIATORE DI LEGNO CHE SCOLPISCE COL PENNELLO" SECONDO LA FELICE DEFINIZIONE DI ANTONIO DI GENOVA. MA NELL‘IMMOBILE ATEMPORALITÀ DELLE SUE FIGURE E DEI SUOI PAESAGGI SI AVVERTE SOPRATTUTTO L‘ECO DELLA TRADIZIONE DECORATIVA E NARRATIVA DEI CARRETTINI SICILIANI, CHE NE RICONDUCE L‘OPERA AD ARCAICHE RADICI MEDITERRANEE, COME HA NOTATO ANCORA ANTONIO DI GENOVA. ED È CON QUESTA CIFRA STILISTICA CHE MIGNECO HA RAGGIUNTO, NEL CORSO DEGLI ANNI ‘60, UNA DISCRETA FAMA INTERNAZIONALE. NELL‘ULTIMO PERIODO DELLA SUA ATTIVITÀ L‘ARTISTA SICILIANO È TORNATO INFINE A STILEMI NEO-FAUVE.
MIGNECO È MORTO A MILANO NEL FEBBRAIO 1997.
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